Identikit del Consulente Paziente: competenze tecniche e soft skills

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Il processo di onboarding nella community.

Nel dinamico contesto imprenditoriale italiano, dove le micro e piccole imprese spesso faticano ad affrontare le sfide dell’innovazione, nasce il progetto “Consulente Paziente”. Questa iniziativa ha l’obiettivo di ridurre la distanza tra imprenditori e consulenti, e quindi di rendere accessibili e democratizzare i servizi a valore aggiunto finora appannaggio delle grandi aziende.

Il progetto si basa sulla creazione di una community di consulenti, professionalmente trasversali e in grado di avviare e seguire progetti innovativi a 360 gradi, con pazienza e soprattutto con testa e cuore;i professionisti selezionati sono infatti dotati di empatia e favorevoli alle relazioni basate sulla fiducia. Per capire meglio questa nuova prospettiva sulla consulenza aziendale, abbiamo intervistato uno dei responsabili dell’onboarding dei membri della community, Michele de Angelis, HR Consultant di Mama Industry.

 

Potresti parlarci della Community di Consulente Paziente e spiegare il tuo ruolo all’interno del progetto?

Il progetto Consulente Paziente è nato dall’analisi dell’attuale situazione della maggior parte degli imprenditori e delle mPMI in Italia, una situazione critica e improduttiva in cui soprattutto le micro e piccole imprese si ritrovano impantanate e disorientate, senza sapere a chi rivolgersi per cambiare il loro destino approcciandosi all’innovazione per rimanere al passo coi tempi. I consulenti presenti sul mercato sono spesso troppo tecnici e verticali non adatti a situazioni complesse che prediligono invece una certa trasversalità. Quindi, non è un problema di domanda, ma di offerta (il problema è dei consulenti, la consulenza va adeguata alle caratteristiche dell’imprenditore). Da qui la necessità di creare una community di persone e innovatori all’altezza, che possano sia abbattere la diffidenza, la paura e i costi del primo contatto/progetto, sia aprire un varco verso servizi a valore aggiunto. Il nostro obiettivo è rendere facile e pratico l’incontro tra persone affini; mettere in contatto micro e piccoli imprenditori con consulenti pazienti, attenti alla relazione personale. All’interno del progetto “Consulente Paziente” seguo l’intero iter di onboarding dei nuovi consulenti, l’organizzazione di eventi e la comunicazione nei confronti dei membri della community. 

 

Quali sono le fasi del processo di onboarding dei nuovi consulenti?

Il primo step del nostro processo di onboarding è rappresentato dalla compilazione di un breve questionario, della durata di 5 minuti, da parte dei consulenti. Il questionario, oltre a dati anagrafici, indaga i principali interessi del consulente, le caratteristiche principali delle aziende con cui collabora, i processi organizzativi e la tipologia di progetti che è solito seguire. Dopo l’analisi dei questionari e dei CV ricevuti inizia il secondo step del processo di onboarding, rappresentato da un breve colloquio telefonico. Tutti i consulenti che dopo il colloquio telefonico risultano in linea con il nostro profilo ideale e confermano l’interesse nei confronti del nostro progetto, ricevono un secondo questionario, più approfondito rispetto al primo, che va ad indagare tratti di personalità, competenze trasversali e competenze tecniche, e serve a nutrire l’algoritmo di matching che è alla base del progetto con ulteriori dati. L’ultimo step del processo di onboarding è un colloquio conoscitivo, in videochiamata, tra me e il consulente. Questo colloquio ha l’obiettivo di approfondire la reciproca conoscenza, le esperienze principali del consulente e i dettagli del nostro progetto. Terminato il colloquio il consulente viene invitato a registrarsi all’interno della nostra area riservata e appena ultimata la registrazione viene attivato il suo profilo sulla piattaforma Il Raccomandato.  

 

In che misura la psicologia influisce in un colloquio e su quali criteri di valutazione o valori ti basi per la selezione?

La psicologia ha sicuramente un ruolo fondamentale nel processo di onboarding. Durante i colloqui con i consulenti non mi focalizzo mai troppo sulle loro competenze tecniche ma indago principalmente le competenze interpersonali, la capacità di comunicazione, le competenze emotive e il reale interesse a far parte del nostro progetto. La trasparenza e l’onestà sono valori essenziali, soprattutto quando si lavora con piccoli imprenditori che possono dipendere fortemente dai consigli dei consulenti. Anche l’empatia e l’orientamento al cliente sono valori fondamentali per far parte di questo progetto: l’’empatia è cruciale per costruire relazioni di fiducia e fornire consulenze efficaci come è fondamentale avere un forte impegno verso la soddisfazione del cliente e la risoluzione dei suoi problemi.

 

Qual è l’identikit del Consulente Paziente ideale?

Grazie all’esperienza accumulata negli anni siamo riusciti ad individuare quelle variabili situazionali che possono effettivamente fare la differenza in un’ottica di consulenza empatica, orientata alla relazione, al rispetto e alla vicinanza tra gli attori coinvolti. Una consulenza appunto “paziente”, perché orientata all’ascolto, attenta alla componente emotiva ed alla condivisione. Una volta definito il profilo sono stati costruiti questionari per misurare tratti di personalità (stabilità emotiva, empatia, autonomia ecc.) e competenze individuali (business modeling, business planning, business funding ecc.). Le risposte ai questionari ci forniscono quindi un profilo del consulente, sia in termini di esperienze professionali, sia in termini di caratteristiche personali Il profilo del consulente paziente nasce dalla nostra esperienza di lavoro con i consulenti e dallo studio della letteratura scientifica sulla consulenza. Può essere diviso in due macroaree: profilo personale (tratti di personalità e competenze trasversali) e profilo professionale (competenze tecniche). Le competenze tecniche fondamentali sono il Business Modelling, il Business Planning, il Business Funding e la Finanza Agevolata. Dal momento che ricerchiamo innovatori e creatori di nuovi modelli di business, la competenza del Business Modelling è fondamentale. I tratti di personalità e le competenze trasversali che per noi è fondamentale un consulente abbia sono sicuramente l’empatia, l’orientamento alle relazioni, l’innovazione e la flessibilità. L’aver avuto un’esperienza imprenditoriale diretta rappresenta per noi un valore aggiunto in quanto chi ha vestito i panni dell’imprenditore riesce con più facilità a comprendere le sue paure, i suoi pensieri e le sue difficoltà e per questo spesso ottiene più velocemente la sua fiducia. 

 

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