La seconda serata di Mama Industry a Terzo Millennio
Dopo l’intervento dell’11 settembre, Marco Travaglini è tornato ospite del programma Terzo Millennio il 12 settembre, per proseguire la discussione sui temi cruciali legati alle piccole e medie imprese italiane. Se nella prima serata Marco si è soffermato sull’importanza di colmare il divario tra le PMI e l’innovazione, in questo secondo appuntamento ha spostato l’attenzione su un tema altrettanto fondamentale: la produttività.
La produttività è il motore che muove ogni impresa, ma in Italia, soprattutto tra le PMI, rappresenta ancora una sfida. “Tutti gli studi hanno dimostrato che, soprattutto in Italia, siamo un Paese improduttivo nelle piccole e medie imprese”, ha affermato Travaglini durante l’intervista.
Le PMI e la sfida della produttività
Qual è il problema della bassa produttività che affligge il tessuto imprenditoriale italiano? La maggioranza delle imprese italiane è di piccole dimensioni: su 4,5 milioni di imprese, ben 3,5 milioni hanno meno di 5 dipendenti. Questo significa che il modello imprenditoriale dominante è quello delle micro-imprese, che però spesso mancano degli strumenti e delle competenze necessarie per aumentare la loro produttività.
“Siamo certi che il modello ad indotto, quello che finanziamo continuamente per le grandi industrie, stia funzionando per le piccole imprese?” ha provocato Travaglini, evidenziando come l’attuale sistema di finanziamenti e incentivi economici sia in gran parte orientato verso le grandi aziende. Questa strategia, che si basa sul principio che le grandi imprese possano trainare quelle più piccole attraverso un sistema di filiera, non sembra funzionare come dovrebbe. Le PMI, infatti, rimangono ai margini di questo sistema, incapaci di trarre pieno beneficio dall’indotto generato dai grandi player.
Un sistema da ripensare: aiutare le piccole a produrre
Come possiamo migliorare la produttività delle piccole e medie imprese?
“Dobbiamo davvero spostare l’attenzione dalle grandi industrie e concentrarci su come diffondere la conoscenza e far produrre le piccole imprese”, ha proposto Travaglini. Questo passaggio è cruciale per comprendere la visione di Mama Industry: l’idea che il vero valore economico del Paese si possa creare solo investendo sulle PMI, dotandole delle competenze e degli strumenti necessari per competere in un contesto globale.
Il sistema attuale, che continua a puntare su finanziamenti per le grandi industrie, ha fallito nel sostenere la crescita delle piccole imprese, le quali spesso operano con “margini ridotti all’osso” e non hanno accesso a risorse o formazione adeguate. Il problema non è solo la mancanza di volontà imprenditoriale, ma spesso le stesse PMI “non hanno le competenze, non hanno gli strumenti, e non hanno chi le accompagna o le aiuta a trovare le risorse giuste”.
Molti dei modelli proposti, anche a livello governativo, si basano su grandi report e analisi generiche, ma mancano di una comprensione profonda del tessuto economico fatto di milioni di piccole aziende, spesso gestite da pochi dipendenti. È questa conoscenza del “mondo reale”, delle esigenze e delle difficoltà quotidiane delle micro-imprese che, secondo Travaglini, può fare la differenza nel rilancio della produttività delle PMI.
La proposta di Mama Industry è chiara: piuttosto che concentrare gli sforzi su un ristretto gruppo di grandi aziende, è necessario allargare la base delle imprese produttive, fornendo supporto concreto a quelle più piccole.
Il futuro dell’economia italiana, quindi, passa necessariamente dalla valorizzazione delle piccole e medie imprese, che devono essere messe nelle condizioni di produrre di più e meglio, attraverso strumenti concreti, formazione e competenze. Mama Industry si pone proprio l’obiettivo di guidare questo cambiamento, supportando le PMI nel loro percorso di innovazione e crescita.
Guarda l’intervista completa del 12 settembre su Terzo Millennio per scoprire di più su questi temi cruciali per il futuro delle PMI italiane.